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Michele Iaselli e Stefano Gorla, “Storia della Privacy”

…In effetti, i concetti più recenti di pubblico e privato sono talmente particolari che
proprio quando la dimensione del privato brama di perdersi in un’orgia di celebrità
ed esibizionismo si diffonde anche il timore per la necessità di una tutela vigile della
privacy. La minaccia di un attacco tecnologico ha fatto sorgere timori per la privacy
online: i computer sono dotati di programmi detti “firewalls”, recinzioni metaforiche
che non permettono a nessun estraneo di curiosare in file privati.
E si tratta di preoccupazioni fondate. Un pirata informatico quattordicenne ha ru-
bato centinaia di numeri di carte di credito MasterCard da una base di dati online;
un’agenzia pubblicitaria su Internet tiene regolarmente traccia di tutti i siti visitati
dal singolo consumatore; vi sono società che non esitano a licenziare dipendenti
per avere inviato messaggi di posta elettronica che teoricamente dovrebbero essere
privati.

Ad una conferenza sulla privacy tenutasi ad inizi 2015 presso la New School Univer-
sity era sufficiente scorrere i titoli delle sessioni per capire i termini della questione:
•	 “Ascesa e declino della privacy”,
•	 “Invasioni della privacy”
•	 “È possibile la privacy, oggi?”.

Come ha affermato di recente Scott McNealy, direttore responsabile della Sun Mi-
crosystems, “La vostra privacy è già pari a zero. Fateci l’abitudine.”

Esiste dunque un miscuglio di atteggiamenti contraddittori rispetto alla privacy: da
un lato si è pronti a calpestarla con zelo, dall’altro la si difende con impegno. Questi
atteggiamenti contrastanti potrebbero essere considerati un segno di sensibilità
politica — volendo essere magnanimi. Ad esempio, si potrebbe affermare che l’e-
spansione della dimensione pubblica è dovuta alla nuova consapevolezza dell’im-
portanza di eventi privati che in precedenza restavano occulti — come i casi di vio-
lenza sessuale da parte di conoscenti o amici. E si potrebbe sostenere che i timori
legati alla tutela della privacy sono necessari e del tutto legittimi. Ma una volta che
il tema della violenza sessuale da parte di conoscenti o amici è diventato oggetto di
un’attenzione aggressiva, tutto il campo delle relazioni sessuali private diventa ter-

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