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Michele Iaselli e Stefano Gorla, “Storia della Privacy”

reno di analisi giuridica, e ciò genera a sua volta altre situazioni conflittuali. Lo scru-
tinio pubblico del privato diventa la normalità.
Allo stesso modo, le preoccupazioni legate alla tecnologia possono essere spinte
sino ad estremi quasi apocalittici (come si è verificato in taluni casi durante la con-
ferenza alla New School University), senza riconoscere come le stesse tecnologie
che rendono la privacy relativamente vulnerabile possano anche renderla relativa-
mente invulnerabile.

In effetti, gli atteggiamenti dei contemporanei rispetto alla privacy sembrano avere
ben poco a che fare con queste argomentazioni. Sembrano piuttosto intessuti dei
fili della cultura contemporanea.

Edmund Burke lo aveva previsto, almeno in parte, affermando che le democrazie
tendono all’ “impudicizia” nella vita sociale — anche perché tutte le gerarchie e
tutti gli obblighi rigidi vengono a cadere. Dinanzi a chi dovremmo avere pudore? E
perché si dovrebbe avere cura di mantenere private certe cose?”.

Ci sono però anche altre forze all’opera. Le categorie di “pubblico” e “privato” sono
relativamente nuove. Rykwert ha citato Hannah Arendt a proposito dell’antica
Roma: “Un uomo che viveva soltanto nella dimensione privata — che, come gli
schiavi, non aveva la possibilità di entrare nella sfera pubblica — non era piena-
mente uomo”.

La privacy costituiva letteralmente una privazione, la separazione dall’ambito più
importante della vita umana: quello pubblico. Tuttavia, per scendere nell’arena
pubblica occorreva anche essere proprietari di beni, e ciò rendeva possibile la vita
privata.
Gli equilibri odierni sono diversi. Il cittadino che viva soltanto nella dimensione
pubblica e non abbia una vita privata non appare come pienamente umano. Tutta-
via, anche il cittadino la cui vita privata non sia pienamente pubblica ha di che la-
mentarsi. “Nel mondo moderno”, scriveva Hannah Arendt nel testo “La condizione
umana” (1958), “le due dimensioni di fatto finiscono continuamente per compene-

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