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Michele Iaselli e Stefano Gorla, “Storia della Privacy”
a Pearl Harbor del 7 Dicembre 1941, all’interno dei suoi confini. L’FBI e la
CIA furono messe sotto accusa per non aver intercettato, grazie ai poten-
tissimi mezzi messi a loro disposizione, nessun segnale che facesse preve-
dere l’attacco. Le polemiche colpirono anche il famigerato Echelon, il Gran-
de Orecchio elettronico puntato dai servizi segreti americani sul resto del
mondo, rivelatosi completamente sordo nel momento più critico degli Sta-
ti Uniti dalla fine dell’ultima guerra mondiale. Ma tralasciando le inevitabili
recriminazioni che hanno seguito l’attentato al World Trade Center, quello
che importa rilevare è che le uniche vittime dell’11 Settembre 2001 non
furono i morti causati dai dirottamenti aerei e dalla guerra che ne è seguita.
La tragedia delle Torri Gemelle ha accelerato drammaticamente un proces-
so già in corso negli Stati Uniti da molti anni: le libertà individuali garantite
dal Bill of Rights del 1791 hanno cominciato a divenire un bersaglio sempre
più fragile della guerra al terrorismo proclamata dal Presidente Bush all’in-
domani della strage.
Già un anno dopo l’attentato dell’11 Settembre 2001, l’associazione “Re-
porters sans frontiéres” denunciava i cambiamenti in atto in ambito di sor-
veglianza e libertà individuali, descrivendo come, sotto l’egida della guerra
al terrorismo, i controlli su Internet e altri mezzi di comunicazione elettro-
nica fossero aumentati in maniera esponenziale. Alcune delle democrazie
occidentali sono state descritte, dall’associazione, come “predatori di liber-
tà digitali”. Nel rapporto, diffuso nella sede dell’associazione a Parigi, si
legge tra l’altro: “Ad un anno dai tragici eventi di New York e Washington,
Internet può essere inclusa nell’elenco dei “danni collaterali”. Le cyber-li-
bertà sono state minacciate e le fondamentali libertà digitali amputate.”
Negli Stati Uniti, non era ancora trascorso un mese dal crollo delle torri
gemelle, che già il Congresso aveva approvato, senza alcuna opposizione,
il cosiddetto USA Patriot Act, una sommatoria di provvedimenti tesi ad
aumentare i poteri di polizia in ogni campo, particolarmente in quello del
controllo sulle comunicazioni. O, più esattamente, volendo ripetere le pa-
role pronunciate dal presidente George W. Bush nel firmare la legge, una
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