Page 36 - STORIA_della_PRIVACY
P. 36
Michele Iaselli e Stefano Gorla, “Storia della Privacy”
pere” posto attraverso la prima disciplina. A prima vista le due leggi fede-
rali sembrano perseguire obiettivi diametralmente opposti: il Privacy Act è
finalizzato a mantenere confidenziali i dati dei privati, mentre il FOIA con-
sente di accedere agli archivi pubblici dove i dati dei privati sono conserva-
ti. In realtà le due normative tentano di trovare un equo bilanciamento tra
il diritto dell’opinione pubblica a conoscere l’azione del governo e la tra-
sparenza dell’amministrazione da un lato, e i diritti degli individui a salva-
guardare la propria privacy dall’altro.
Nel 1996 il Congresso, grazie all’approvazione dell’ Electronic Freedom of
Information Act, ha reso il FOIA esplicitamente applicabile alle informazio-
ni e agli archivi elettronici. In teoria, il Privacy Act integra il FOIA sotto due
principali aspetti:
• pone una barriera alla circolazione delle informazioni che riguardano il
cittadino;
• agevola il diritto di sapere da parte degli “investigati”.
La realtà, però, non è esattamente quella di un equilibrio a favore del citta-
dino.
La discussione che ha portato all’elaborazione di questa normativa trova
una prima sistemazione nel quadro degli aspetti giuridici dei sistemi infor-
mativi delineato dal Comitato per l’informazione tecnica e scientifica nel
1969. I principi espressi in occasione di questa prima sistemazione sono poi
stati ripresi e ulteriormente elaborati da un comitato consultivo in seno al
Segretariato della Sanità, Educazione ed Assistenza (Health, Education and
Welfare advisory committee), e danno origine alle fair information practi-
ces, destinate ad influenzare profondamente lo sviluppo delle politiche in
materia di privacy negli anni successivi.
36 ALEERTXS