Page 43 - STORIA_della_PRIVACY
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Michele Iaselli e Stefano Gorla, “Storia della Privacy”

Bisognerà attendere il 1954 affinché venga sancita con una fondamentale
sentenza del Bundesgerichtshof l’appartenenza di un generale diritto della
personalità alla nozione di ulteriore diritto, mentre sino ad allora netto era
stato il rifiuto da parte della giurisprudenza di questa categoria concettua-
le. Dunque fu la giurisprudenza a cambiare la percezione ed il trattamento
dei diritti della personalità. Ed analogamente si può dire dell’obbligo di ri-
sarcire il danno immateriale presente in questi casi.

L’idea di libertà è tutelata dai paesi occidentali con le Carte dei diritti di
molte Costituzioni, che le riservano un posto fondamentale, associandola
ad un giudizio di valore positivo, indipendente da idee e posizioni politi-
che. Punto d’avvio della riflessione è nella distinzione tra libertà positiva e
negativa, concettualizzata da Berlin in ”Two concepts of liberty”. Il concetto
di libertà negativa, o da qualcosa, è ricondotto all’assenza di impedimenti
che limitino l’individuo nel suo modo di essere come nelle proprie azioni,
identificando una sua sfera di indipendenza, che si definisce attraverso i
poteri negativi di non interferenza dall’esterno. Berlin collega il concetto di
libertà negativa con il nostro di privacy, in particolare evidenziando l’im-
munità che ha un individuo nel suo ambito privato, rispetto al quale un’in-
vasione esterna è considerata dallo Stato una illecita intrusione.[17] Ma più
avanzate forme di tutela, come la protezione dei dati personali, hanno reso
inadeguata l’identificazione della privacy con la libertà negativa. Dall’altro
lato, il concetto di libertà positiva, o di fare qualcosa, dove si insiste sui
poteri positivi riconosciuti all’individuo, alla sua possibilità di realizzare
scelte in assoluta armonia, senza alcun condizionamento. È qui in risalto il
carattere dell’ autorealizzazione. Se consideriamo la libertà come una gran-
dezza misurabile, e non come un valore, ci sono due contraddizioni insite
nel problema. Nella libertà negativa, ricondotta all’assenza di ostacoli
esterni, da considerarsi in senso fisico o sottoforma di coercizione dettato

[17]	 S. Rodotà, Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie della comu-
nicazione, Bari, 2004

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