Page 23 - STORIA_della_PRIVACY
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Michele Iaselli e Stefano Gorla, “Storia della Privacy”

Il comportamento pubblico e privato di personaggi politici, religiosi e arti-
sti aveva difficoltà e diversità nell’operare alla corte e in privato. Inoltre
emerge l’aspetto privato del singolo che talvolta era costretto a maschera-
re la sua personalità in pubblico, tenuto conto in particolare della situazio-
ne che si era venuta creando, soprattutto nel XVI secolo, il “secolo di ferro”
come venne definito per le violente guerre di religione, l’avvio della censu-
ra e la conquista del Nuovo Mondo.

Difficoltà creava quindi il comportamento dell’individuo che avrebbe do-
vuto mantenersi identico sia in pubblico che in privato per non venir meno
alle regole che l’etica imponeva.

Risultavano difficili sia da effettuare che da nascondere gli incontri amoro-
si, il pettegolezzo era onnipresente, oppure risultava difficile conservare
all’esterno, quella riservatezza così faticosamente conquistata del focolare
domestico.

In questo periodo nasce la consuetudine di veicolare messaggi in strutture
cifrate tramite la raffigurazione di oggetti (spesso in combinazione con
parole).

A partire dal XV secolo conobbe grande fortuna una particolare forma di
espressione simbolica, caratterizzata dalla compresenza di immagini (cor-
po) e parole (anima): l’impresa, dalla cui combinazione deriva il senso che
sottende l’impresa stessa. Le imprese erano esibite in guerra o durante
giostre e tornei, per dichiarare la servitù amorosa o la fedeltà politica, com-
parendo in questi casi impresse su elmetti, cimieri e scudi e ricamate su
stendardi, bandiere e sopravvesti. Riportate su libri, suppellettili d’arredo,
stoviglie, finimenti di cavalli, edifici, le imprese avevano inoltre il compito di
marcare visivamente la loro appartenenza a un determinato signore.

L’impresa tuttavia non è da intendersi come un mero marchio di proprietà;

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