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Maurizio Taliano e Davide Acquaviva, “I Compro Oro”
vendere la refurtiva derivante dalla loro attività delinquenziale.
Trattasi di negozi di Compro Oro i cui titolari, più o meno compia-
centi, acquistano oggetti preziosi provento di furti, rapine e attività
criminose di vario genere.
In tale contesto, le attività dei Compro Oro sono diventati una val-
vola di sfogo della delinquenza, luoghi di eccellenza dove le varie
tipologie di criminali (tossicodipendenti, ladri, rapinatori, usurai
ecc.) si rivolgono per disfarsi con immediatezza della merce di pro-
venienza illecita e per ricevere subito denaro contante da gestori
disonesti che non registrano e non accertano la provenienza degli
oggetti preziosi.
Durante le ispezioni e le verifiche delle Forze di Polizia, nei registri
si scoprono spesso nominativi di persone defunte, inesistenti o che
non hanno mai venduto nulla. Oppure cittadini inconsapevoli che
hanno venduto pochi oggetti d’oro e di scarso valore, ma a cui
vengono ascritti molti preziosi, quelli portati dai ricettatori. In altri
casi, come abbiamo già visto, i gestori disonesti non registrano né
le transazioni né l’identità di chi vende: in questo caso i Compro
Oro diventano il luogo prediletto anche per chi ha fretta di disfarsi
di merce sottratta ai propri familiari e parenti, come nei casi di tos-
sicodipendenza. Ricettare oro, con regole facilmente eludibili, di-
venta agevole[62].
Il riciclaggio è un altro aspetto tipico delle attività dei Compro Oro
che offre ai criminali la possibilità di sostituire, trasferire e “ripulire”
beni, denaro o altre utilità provenienti da attività delittuose. La fi-
[62] Va comunque detto che la mancanza di adeguati strumenti di tracciabilità
dei preziosi che giungono nei Compro Oro per essere liquidati, nonché la lacunosa
preparazione tecnica, giuridica e fiscale degli stessi esercenti, non consentono ai ti-
tolari onesti di accertare facilmente la provenienza illecita della merce.
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