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Maurizio Taliano e Davide Acquaviva, “I Compro Oro”
− particolarmente elevata, relativamente agli interventi di carat-
tere operativo, regolamentare e normativo;
− medio alta, relativamente alla necessità di potenziamento
dell’attività di vigilanza e controllo.
Il Comitato di sicurezza finanziaria ha quindi suggerito l’opportuni-
tà di una intensificazione dei presidi a tali attività, concludendo il
rapporto con un’affermazione inequivocabile e perentoria: “In par-
ticolare per i compro-oro è necessario intervenire normativamente per re-
golare il settore e per aumentare la consapevolezza del ruolo che svolgo-
no sul mercato, anche prevedendo delle linee guida”.
In riferimento ai reati di ricettazione e riciclaggio, si possono sinte-
tizzare alcune delle più comuni tecniche adottate per celare la pro-
venienza illecita dei preziosi o delle somme di denaro. Nella prima,
come già riferito in precedenza, l’oggetto rubato viene acquistato
in nero, senza essere registrato, e subito portato in fonderia dove
si perdono le tracce di ciò che è stato oggetto di furto.
Un’ulteriore modalità consiste nel trascrivere sul registro obbliga-
torio, vidimato dalla Questura, operazioni fasulle che saranno con-
tabilizzate dal titolare così da giustificare il denaro liquido in cassa
quale frutto della rivendita o della fusione di oggetti, in realtà, mai
acquistati ne rivenduti.
La suddetta operazione può essere così riassunta. Di fatto, per dare
il via ad un’attività di riciclaggio o reinvestimento di proventi illeci-
ti, celata dietro l’attività di Compro Oro, sono sufficienti alcuni do-
cumenti ed alcune operazioni di vendita. In seguito, sulla stesse
schede-clienti si registrano, a carico degli ignari venditori, decine
di operazioni fittizie con quantitativi, anche notevoli, di gioielli ed
oro mai esistiti veramente. Si esegue così la falsa annotazione di
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