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Maurizio Taliano e Davide Acquaviva, “I Compro Oro”
denaro nettamente inferiore al valore reale. Quando vanno a ri-
scattare gli oggetti sono costretti a versare somme di denaro deci-
samente superiori al valore degli oggetti. Di fatto, il Compro Oro si
sostituisce al banco dei pegni svolgendo la funzione tipica dei
monti di pietà, vietata dalla legge ai privati.
d. Associazione per delinquere
L’avanguardia della criminalità organizzata si avvale di negozi
Compro Oro per espandere la propria attività criminale in una più
ampia porzione possibile di territorio, così da controllare flussi
maggiori di denaro e preziosi, derivanti dalla consumazione di vari
reati. Un effetto totalizzante sul territorio con evidente danno nei
confronti dei consumatori costretti, loro malgrado, a rivolgersi ad
attività illecite e all’ordinamento, in generale, per il danno sociale
generato[66].
[66] Da indagini condotte dalle Forze di Polizia è emerso più volte che alcune
associazioni criminali avevano contatti e ramificazioni all’estero; una di queste, in
particolare, aveva il suo vertice in Svizzera e si muoveva con “bracci operativi” di
più capi-area che agivano come “referenti” sui territori dei principali distretti orafi
italiani ai fini della raccolta di oro acquistato dagli “agenti intermediari”. Quest’ul-
timi, in contatto con una fitta rete di negozi Compro Oro ed operatori del settore,
erano alla base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita. Tutte le forni-
ture di metallo prezioso avvenivano “in nero”, al di fuori dei circuiti ufficiali, con
pagamenti in banconote di grosso taglio, trasportate da corrieri insospettabili, usan-
do autovetture appositamente modificate con doppifondi. Nel corso di altre indagini
si sono evidenziati sistemi fraudolenti di esportazione di oro verso aziende estere,
risultate in larga parte inesistenti ovvero cessate in data antecedente all’effettuazio-
ne delle operazioni doganali, per “mascherare” vendite di oro in nero in Italia.
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